Responsabile: Maurizio Randazzo tel.: 091.329588
Email: bibdompa@alice.it
Indirizzo: Via Bambinai, 18 - 90133 Palermo
Dal lunedì al venerd', dalle ore 08:30 alle ore 12:30
La Biblioteca regionale dei Domenicani è aperta alla pubblica consultazione dal 1978, è chiamata regionale proprio perchè ha sempre avuto il compito di concentrare, tutelare, conservare e rendere fruibili i fondi librari dei vari conventi che a causa della drastica riduzione delle vocazioni sono stati costretti a chiudere in Sicilia durante il '900.
Alla realizzazione e alla vita della biblioteca sono due i nomi di bibliotecari che devono essere ricordati: p. Antonino Barilaro per il contributo dato alla conservazione dei volumi e p. Antonino Stagnitta per avere dato una impostazione moderna alla biblioteca e per avere avviato la catalogazione del patrimonio librario.
La biblioteca di San Domenico di Palermo, costruita in bellissima forma a spese del vicerè Marc'Antonio Colonna, in grazia del p. Paolo Gallo suo confessore e consigliere, ricca di libri e di manoscritti, era tenuta aperta al pubblico degli studiosi che vi concorrevano con grande utilità pubblica e degli stessi accademici, ma essa già funzionava fin dal 1526, allorchè, per una ordinazione del generale dell'Ordine, vi furono assegnate onze 40 annue per compra di libri, ordinazione che fu rinnovata nel 1546, data l'affluenza degli studenti e l'importanza delle scuole domenicane". Questo è quanto riportato nel fondamentale studio di Matteo Angelo Coniglione dal titolo "La provincia domenicana di Sicilia. Notizie storiche documentate" (Catania, 1937). Maggiori informazioni su formazione e sviluppo della biblioteca si possono trovare nel seguente studio a cura di Maurizio Randazzo "Custodi del sapere domenicano. Incunaboli e cinquecentine della Biblioteca dei Domenicani di Palermo" (Palermo, 2004).
La biblioteca e l'archivio dei Domenicani furono confiscati il 2 settembre del 1866 in esecuzione della legge n. 3036 del 7 luglio del 1866, essa come noto prevedeva la soppressione degli ordini religiosi e la confisca dei loro beni. Oggi la ricostruzione della ricchezza del patrimonio sequestrato è possibile grazie ad alcuni documenti come l'inventario sommario redatto dal consigliere comunale Gaetano Daita, in presenza del rettore della chiesa il domenicano p. Luigi Di Maggio, e il "Catalogo dei libri esistenti nella biblioteca San Domenico prima della soppressione del 1866". Tale fondo librario oltre alle trafugazioni subite durante il trasporto sui carri presso le nuove sedi, subì uno smembramento, conseguentemente i manoscritti sono confluiti presso la Biblioteca comunale di Palermo, mentre stampati e libri corali fanno oggi parte dei fondi della Biblioteca centrale della Regione siciliana (ex nazionale di Palermo).
Dopo la diaspora seguita alla soppressione degli ordini religiosi, i Domenicani di Sicilia riuscirono a riorganizzare la vita religiosa nei loro conventi grazie all'attività del p. Vincenzo Giuseppe Lombardo che vide definitivamente riconosciuta la sua opera dal maestro generale dell'Ordine beato Giacinto Maria Cormier, il quale restituì la provincia domenicana ai suoi diritti il 10 marzo 1906. Da quel momento comincia un faticoso lavoro di raccolta delle testimonianze domenicane ad opera delle varie biblioteche dell'Ordine in Sicilia. Merita particolare menzione il fondo librario del convento domenicano San Rocco di Acireale che fu sede dello studentato teologico dopo la rifondazione della provincia. Esso fu costituito grazie all'attività di veri e propri bibliofili come il domenicano ericino p. Giuseppe Castronovo e lo stesso p. Vincenzo Lombardo che raccolse ad Acireale tutti i libri che ancora esistevano nei vari conventi domenicani sparsi per la Sicilia e sfuggiti alla confisca. Il fondo antico di questo prezioso fondo è oggi conservato presso la Biblioteca Regionale dei Domenicani, dopo esservi stato trasferito nel 1990, l'altra parte di questo fondo librario è in deposito presso la biblioteca del convento domenicano di Catania, in attesa che si attrezzino dei locali per definitivamente collocarlo a Palermo.
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