12 luglio 2022

Museo Pitrè

Il Museo Etnografico Siciliano di Palermo, fondato nel 1909 dall'etnologo Giuseppe Pitrè e a lui intitolato, è uno dei musei etnografici più antichi d'Europa. Il museo cadde in abbandono con la scomparsa del suo fondatore, nel 1916 e sino agli anni '30 le collezioni rimasero inaccessibili al pubblico; dal 1935 venivano collocate in alcuni locali attigui alla Palazzina cinese eretta all'interno del Parco della Favorita da Venanzio Marvuglia nello scorcio del XVIII secolo;  l'edificio, una palazzina a due piani movimentata da due padiglioni e da cineserie, è improntato alle forme dell'ecclettismo neo classico nella sua versione orientaleggiante.
In quegli anni lo studioso Giuseppe Cocchiara sistemava il materiale in un corpo adiacente alla palazzina raggruppato per alcune grandi tematiche: le abitazioni rurali, la filatura, i costumi dei contadini e dei pastori, i costumi natalizi, la caccia, la pesca. l'agricoltura, la pastorizia, le arti e i mestieri artigianali, la magìa e la religione, i pupi e le marionette locali, i mezzi di trasporto, le ceramiche, gli strumenti musicali.
 
Dalla metà degli anni '60 il museo etnografico decadeva ancora una volta, in uno stato di abbandono, molti i problemi legati alla sede ma anche alle raccolte, alcuni oggetti versavano in gravi condizioni di conservazione, parte del patrimonio non era catalogato, l'allestimento originario era trascurato e in mediocre stato. Solo recentemente è stato avviato un progetto destinato a migliorare questa situazione e presto il Museo Etnografico Siciliano Pitrè verrà interamete rinnovato.
La ricca collezione raccolta durante le lunghe ricerche dell'etnologo meritano una degna sistemazione; essa illustra molti aspetti della cultura popolare siciliana, dagli usi contadini alla tradizione artigianale, alle testimonianze sulla religiosità e sui riti magici, fino all'abbigliamento e agli oggetti di uso domestico. Tra i numerosi e preziosi oggetti esposti sono di particolare rilievo alcune ceramiche, i carretti, i pupi e il loro teatrino ancora funzionante, tre presepi provenienti da Alcamo, Caltanissetta e Modica, i giochi, gli strumenti musicali e i bizzarri oggetti utilizzati per i riti magici. Molto interessante inoltre la Biblioteca entografica di Palazzo Tarallo che contiene alcuni pregevoli e rari volumi.
 
 

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